Associazione Teatrale e Culturale “LE MUSE ORFANE” presenta lo spettacolo teatrale: ARTEMISIA


Nell’ambito della Rassegna Provinciale MUSAE 2015, l’Associazione Teatrale e Culturale “LE MUSE ORFANE” presenta lo spettacolo teatrale: “ARTEMISIA”, con Viviana Piccolo, testo e regia: Silvia Lorusso. Produzione: Le Muse Ofane.
Domani, venerdì 25 settembre alle ore 20,45 replica presso il teatro Gozzi di Pasiano di Pordenone.
Lo spettacolo è realizzato con il sostegno dell’Assessorato alla Cultura della Provincia di Pordenone, e con la collaborazione del Comune di Porcia e del Comune di Pasiano di Pordenone.
Il progetto teatrale si basa sulla figura di Artemisia Gentileschi, figlia del pittore Orazio Gentileschi, il cui coraggio e il cui talento ne hanno fatto una delle donne protagoniste della Storia.
Artemisia è la donna che ha subìto il primo processo per stupro (1611) e che ha pagato in prima persona lo scotto di tutto questo. Ha annoverato fra le sue molteplici amicizie anche Galileo Galilei. Artemisia Gentileschi è stata la prima donna ad entrare nell’Accademia di Pittura di Firenze, gestita da Michelangelo il Giovane, nipote di Michelangelo.
La sua forza, la sua passionalità, la sua visione anticipatrice rispetto al tempo in cui è vissuta, ne fanno una delle figure più interessanti della Storia. Le opere della pittrice si possono ammirare agli Uffizi di Firenze, al Museo Capodimonte di Napoli, a Londra etc…
L’iniziativa nasce dalla collaborazione fra Silvia Lorusso, drammaturga e regista, e Viviana Piccolo, attrice e regista, accomunate dalla passione per questa grande pittrice che ha segnato le pagine della Storia con le sue scelte e con la sua arte.
Silvia Lorusso propone un’Artemisia Gentileschi donna-artista in perenne conflitto con il padre, con il quale, fin da bambina ha un rapporto di odio-amore; sulla base di questo assunto tutto quello che accade nella sua vita assume una luce particolare. Sul piano artistico Artemisia lamenta il fatto di “aver dovuto imparare prima a dipingere che a essere donna”, cresciuta com’è senza la madre, morta di parto, e in contatto solo con figure maschili: il padre stesso, i fratelli, i pittori della Bottega paterna. Ciò ebbe ripercussioni anche sul piano personale: stuprata a 18 anni da un pittore della Bottega (Agostino Tassi) accettò umiliazioni e altre violenze (questa volta dalla giustizia) pur di fare condannare l’uomo; accettò un matrimonio riparatore con un altro artista poco dotato per approdare finalmente a un amore vero con il musicista inglese Nicholas Lanier, al quale rinunciò per non doverlo seguire in Inghilterra, dove lavorava il padre Orazio.
Ancora il padre, l’eterno conflitto interiore e artistico, che da Londra vecchio e malato, dopo vent’anni di silenzio le manda una lettera in cui le chiede aiuto. Artemisia (Viviana Piccolo) ricorda, è combattuta, ma alla fine l’orgoglio e le recriminazioni che nutre dentro sé lasciano il posto all’amore filiale decidendo così di raggiungerlo.
Nascerà con questi presupposti a Greenawich, per il palazzo dei Re d’Inghilterra, un’opera d’arte realizzata assieme, l’unica che porta la firma di entrambi: Orazio e Artemisia Gentileschi, un padre e una figlia.
Si tratta di un percorso sperimentale, che prevede un montaggio incentrato sul racconto e sulle riflessioni della donna e della artista. Viviana Piccolo si è accostata con entusiasmo e rispetto verso il personaggio di Artemisia Gentileschi, cercandone con accuratezza la vicinanza. La voce narrante è della stessa regista Silvia Lorusso.
La scena, come d’abitudine della regista, si presenta essenziale, l’allestimento infatti è teso a riproporre gli elementi di richiamo alla pittura: cavalletti in legno sormontati da tele bianche e tubetti di colore.

TESTO E REGIA: SILVIA LORUSSO
Silvia Lorusso Del Linz, drammaturga e regista, risiede a Pordenone da quindici anni. Trasferitasi per motivi familiari, ha all’attivo un percorso scenico a livello nazionale: Teatro dell’Orologio di Roma, Teatro Gobetti e Teatro Juvarra di Torino, Teatro Guglielmi di Massa (Toscana) etc…
Nel territorio ha messo in scena alcuni suoi lavori tra cui “Il Moglio” Il moglio, Streghe si nasce, Le notti insonni di Edgar Allan Poe, Le Passioni di William Shakespeare etc. ottenendo riscontro di critica e di pubblico. Da diversi anni è attiva nel panorama culturale progettando e realizzando incontri letterari e poetici, con particolare attenzione al mondo femminile. Tra i più recenti: “Le Filosofe della Memoria”, un’analisi sull’opera e la vita di Etty Hillesum, Irène Némirovsky, Edith Stein, le note letterate vittime dell’Olocausto; e “Le Signore dell’Incubo”, con riferimenti ai racconti di Mary W. Shelley, Clemence Housman, Elizabeth Bowen, Charlotte Perkins Gilman e Daphne Du Murier, Molti di questi incontri sono pubblicati nei Quaderni Letterari editi dalla Biblioteca Civica di Pordenone.
Ha diretto, su incarico dell’ERT Friuli Venezia Giulia il Teatro Zancanaro a Sacile (700 posti) per due anni.
Nel 2013 ha pubblicato il romanzo storico “Giulia una donna fra due Papi” Parallelo45 Edizioni, dedicato alla figura di Giulia Farnese, aggiudicandosi il 4° posto XXesima edizione Premio Letterario Internazionale “Trofeo Penna d’autore”.

ATTRICE PROTAGONISTA: Viviana Piccolo
Formata a Roma all’Actor Center partecipando ai corsi di training e script analysis con Michael Margotta. Ulysses – Scuola di Teatro per la formazione dell’arte dell’attore a Padova, diretta da Nin Scolari ( che è stato allievo di Grotowski ). A seguito dell’incontro con con Fernando Arrabal e decide di mettere in scena il suo Fando y Lis. Regia di Viviana Piccolo che ha debuttato a Pordenone, e ha toccato luoghi e teatri importanti quali: Università di Trento, Teatro dell’Orologio a Roma, Arena del sole di Bologna, Firenze, Università del DMS di Bologna , al festival Casta Diva di Monselice.
Nel novembre 2010 Viviana Piccolo mette in scena al teatro Vittorio Emanuele di Messina curandone la regia il monologo “ Ritratto di Spalle” dell’autore Rocco Familiari, autore di gran rilievo nel panorama teatrale, è stato il fondatore nel 1976 del Festival Teatrale di Taormina e da parecchi suoi scritti il regista Krzysztof Zanussi ha messo in scena opere teatrali e girato film ( per esempio Il film “ Sole nero” con Valeria Golino tratto dal testo di Rocco Familiari “ Agata”).

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