Una legge quadro per la cultura in Campania


Una legge quadro per la cultura in Campania. È l’idea lanciata al Sabato delle Idee dal consigliere per la cultura della Presidenza della Regione Campania, Sebastiano Maffettone. “Un intervento normativo sistematico riuscirebbe finalmente a mettere insieme, con un unico quadro di regolamentazione ma soprattutto di valorizzazione, tutte le frecce del grande arco culturale della Campania: dallo spettacolo dal vivo al cinema audiovisivo, dalla digitalizzazione del patrimonio artistico ai nuovi percorsi di fruizione del patrimonio museale”.

Questa l’idea esposta da Maffettone nel corso del Sabato delle Idee ospitato stavolta dall’Accademia di Belle Arti di Napoli e dedicato al tema “L’economia della cultura”, con il quale si sono confrontati alcuni dei massimi esperti italiani del settore provenienti della diverse università del Paese, da Torino a Catania.

Giurista napoletano, professore ordinario di Filosofia politica all’Università Luiss di Roma, dove è direttore del Dipartimento di Scienze Politiche e dirige il Center for Ethics and Global Politics, Sebastiano Maffettone, che è stato visiting professor in alcune delle più prestigiose università internazionali (da Harvard alla Columbia), è stato chiamato dal governatore De Luca, sin dal suo insediamento, a dirigere il difficile processo di riorganizzazione del sistema culturale regionale. “Una legge quadro per la cultura è un’ idea che ho avuto quasi subito ha spiegato Maffettone – vedendo come sia improduttiva l’attuale polverizzazione normativa in un settore nevralgico per lo sviluppo, anche economico, della Campania, come è quello della cultura, dove addirittura vi sono delle leggi, come nel caso del teatro, in aperta contraddizione con il quadro legislativo nazionale del settore”.

E allora secondo Maffettone, “dopo i primi mesi passati a studiare il sistema cultura della Campania e il suo universo di leggi ora è giunto il momento di agire con un progetto normativo unitario che può essere preceduto da un percorso di raccolta di idee, istanze, esigenze e proposte da svolgere di concerto con le principali rappresentanze delle istituzioni culturali e accademiche della Campania”.

Anche per questa sua vocazione alla concertazione progettuale preliminare l’idea di Maffettone è stata subito raccolta dai fondatori del Sabato delle Idee, che hanno subito messo a disposizione uno dei prossimi incontri come primo tavolo di studio e concertazione per raccogliere idee e proposte per la nuova legge.

“Non ho mai creduto come da più parti erroneamente si ritiene ha evidenziato Marco Salvatore, direttore scientifico dell’Istituto SDN – che la cultura sia un peso economico per il bilancio di uno Stato ma ho sempre creduto nella cultura come strumento di crescita anche economica di un Paese, qualora vi siano politiche culturali illuminate in grado di valorizzare il patrimonio artistico scientifico e paesaggistico nazionale, soprattutto quando questo patrimonio è così importante come nel caso dell’Italia e una proposta di razionalizzazione anche normativa come quella del Prof. Maffettone è sicuramente un punto di partenza fondamentale per rilanciare il sistema cultura in Campania”.

 

Il ruolo della formazione per lo sviluppo della cultura

 Un sistema nel quale, secondo il Rettore dell’Università Suor Orsola Benincasa, Lucio d’Alessandro, “possono giocare un ruolo fondamentale sotto l’aspetto formativo le Università in particolare perché in questo auspicabile intervento normativo non dovrà mancare un grande investimento sulla formazione con l’obiettivo di creare una nuova classe di manager del sistema cultura in grado di contemperare le esigenze di tutela e conservazione del patrimonio artistico e culturale con le esigenze di valorizzazione, anche economica, dello stesso soprattutto investendo sui nuovi strumenti di fruizione dei beni culturali attraverso le nuove tecnologie”.

 E del resto negli interventi di ogni relatore è stato unanime il consenso sul ruolo fondamentale della formazione dei giovani, quasi per una nuova “educazione” alla valorizzazione della cultura. Dalla necessità della formazione di una nuova “managerialità pubblica” del settore sottolineata dal presidente dell’Accademia di Belle Arti, Paolo Ricci, al ruolo nevralgico della formazione contenuto nel manifesto per la cultura del Sole 24ore Domenica, illustrato dal suo fondatore Armando Massarenti.

Due i binomi su cui puntare secondo gli interventi degli studiosi Enrico Eraldo Bertacchini, docente di Economia della cultura all’Università degli Studi di Torino, Alessio D’Auria, docente di Economia dei beni culturali all’Università Suor Orsola Benincasa, e Romilda Rizzo, docente di Scienza delle Finanze all’Università degli Studi di Catania: innovazione-creatività e cultura-turismo.

 

La Mostra su “Le Cattedrali dell’effimero”.

Il dopo Expo: una riflessione iconografica sulle grandi esposizioni

 

 Il Sabato delle Idee all’Accademia di Belle Arti è stato anche l’occasione per visitare la mostra “Le cattedrali dell’effimero. Viaggio bibliografico, iconografico e documentario attraverso le grandi esposizioni” a cura di Barbara Costantino e Manuela D’Agostino della Biblioteca “Anna Caputi” dell’Accademia di Belle Arti di Napoli. L’esperienza di Milano Expo 2015 insegna: le costruzioni mastodontiche per le grandi esposizioni hanno spesso avuto una vita brevissima, lunga solo sei mesi, in media. E proprio alle strutture, per la maggior parte effimere, realizzate appositamente per le grandi esposizioni universali (la prima delle quali venne organizzata a Londra nel 1851), è dedicata la mostra  “Le cattedrali dell’effimero”, che, visto il successo di pubblico, ha prorogato la sua apertura.

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