Fabio D’Onofrio e Quartetto Delfico in concerto per la Pietà de Turchini


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Venerdì 8 aprile 2016 alle ore 20.30 alle “Gallerie d’’Italia” Palazzo Zevallos di Stigliano a Napoli, la Fondazione Pietà de’ Turchini ospita, per la stagione 2015-16, Fabio D’’Onofrio, primo oboe dei Wiener Akademie Orchester, e il Quartetto Delfico, al suo debutto napoletano, nel concerto “Sulla rotta di Vienna, da Sacchini a Beethoven”, un viaggio musicale che dall’’Italia di fine Settecento porta ai capolavori della musica da camera europea.

Il programma propone il “Quartetto n. 6” di Antonio Sacchini, ilquartetto_delfico “Quartetto n. 2” di Johann Baptist Vanhal, il “Quartetto n. 2 op. 18” di Ludwig van Beethoven e ancora di Vanhal il “Quartetto per oboe n. 6”.
Il concerto è il secondo degli appuntamenti, con solisti ed ensemble in scena per la prima volta a Napoli, promossi nella stagione in corso dalla Pietà de’ Turchini presso Palazzo Zevallos di Stigliano, luogo simbolo di quella committenza privata ed aristocratica che fu artefice della straordinaria fioritura e innovazione musicale nell’’Europa del XVIII secolo.
Biglietti: 10 euro (acquistabili mezz’ora prima del concerto o azzurroservice.net). Info: [email protected] oppure tel. 081.402395 (dalle 9.00 alle 15.00, dal lunedì al venerdì).
Biglietti: 10 euro (acquistabili mezz’ora prima del concerto o azzurroservice.net)
Info: [email protected] oppure tel. 081.402395 (dalle 9.00 alle 15.00, dal lunedì al venerdì)
Note di sala_ Quello che qui si propone è un viaggio attraverso Italia e Austria, tramite l’arte immateriale per eccellenza. Un percorso inedito, che dall’Italia di fine Settecento ci porta ad ascoltare i capolavori della musica da camera europea, ricercando in essi le tracce della humus culturale di cui si sono nutriti. Il tentativo di un percorso come questo è quello di sottrarre i grandi capolavori al loro isolamento, e rileggerli come episodi particolarmente luminosi di una storia complessa, fatta anche di zone d’ombra, di sentieri inesplorati: di vie secondarie, per così dire, che tuttavia confluiscono in una storia comune, contribuendo nel loro piccolo ad orientarne lo sviluppo. Quello che si può instaurare fra i protagonisti e le comparse di questa storia è un dialogo inesauribile, che supera qualsiasi gerarchia, e che nelle pieghe delle differenze e delle tensioni rivela la presenza come di un’aria di famiglia, di un terreno comune di coltura. Ed è dunque seguendo le battute di uno di questi possibili dialoghi che intraprenderemo questo viaggio, divertendoci a cogliere negli interlocutori contaminazioni e provenienze comuni. In ogni viaggio che si rispetti, d’altra parte, non può mancare un adeguato mezzo di trasporto. Si tratta, in questo caso, dello studio storicamente informato: un principio che orienta sia la composizione del programma, operata sulla base di un’attenta ricostruzione delle fonti, sia le scelte esecutive. È infatti nel rispetto di questo principio che si è deciso di eseguire il Quartetto con Oboe di Vanhal con un oboe storico. Non si tratta, si badi, di un atteggiamento meramente antiquario, che finisce per confinare le opere nel loro passato: la filologia, al contrario, diventa qui un mezzo per fare rivivere le opere, nella loro dimensione più autentica, e dunque nella loro forza comunicativa più profonda. Perché comprendere oggi un’opera del passato, e comprenderla nella sua eterna attualità, non può che passare dalla restituzione ad essa della sua antica voce.
Il Quartetto Delfico nasce dall’incontro di quattro amici uniti dalla passione per la più nobile tra le forme della musica da camera, il quartetto d’’archi. Interessati al linguaggio musicale di ogni epoca, sentono come necessità l’’approccio al repertorio attraverso le fonti storiche e l’utilizzo di strumenti originali. Collaboratori di vari gruppi specializzati in esecuzioni storicamente informate, orchestre sinfoniche e da camera, hanno intrapreso il loro percorso affiancando al grande repertorio classico e primo romantico la riscoperta e lo studio del repertorio italiano per quartetto d’’archi. Il quartetto si sta perfezionando sotto la guida dei maestri Hatto Beyerle e Alessandro Moccia. Il quartetto si è esibito fra gli altri per il Maggio Musicale Fiorentino, Ravenna Festival, i Concerti del Quirinale-Radio Tre, il Festival del Quartetto di Gropina, il Festival Toscano di Musica Antica, il Gaudete Festival, l’Associazione Angelo Mariani di Ravenna, la Rassegna da Camera dei Solisti Aquilani, la Fondazione Etruria Mater di Tarquinia, la Miry Conzertzaal di Gent (Belgio). Dal 2013 il quartetto collabora a “Quartetti d’Italia”, progetto curato dallo IASM (Istituto Abruzzese di Storia Musicale), che si occupa di riportare alla luce quartetti composti da autori italiani tra XVIII e XIX secolo, nonché di curarne le prime esecuzioni in epoca moderna. Nel giugno 2014, per Brilliant Classics, è uscito il cd del quartetto: “Vincenzo Manfredini. Complete String Quartets”; dallo stesso anno, il Quartetto Delfico ha affiancato il Conservatorio Luigi Cherubini nell’’opera di  riscoperta e valorizzazione delle pagine quartettistiche presenti nel “Fondo Pitti”, prezioso archivio musicale dei Granduchi di Toscana conservato nella Biblioteca della medesima istituzione. Inoltre, come Ensemble Delfico, gruppo misto nato per ampliare il repertorio a strumenti a fiato e contrabbasso, il gruppo è stato selezionato come Jeune Ensemble in residenza presso il Centre Culturel d’Ambronay e presso il Castello Karolyi di Fehérvàrcsurgo in Ungheria, e si è esibito in seguito al Festival d’Ambronay 2013 e per la Stagione Rivolimusica 2013/14 con l’Ottetto D803 in fa maggiore di F. Schubert.
Fabio D’Onofrio E’ attualmente primo oboe dei Wiener Akademie Orchester ed è membro fondatore dell’’Ensemble di musica barocca “TemperaMenti”. Nato nel 1974, si è diplomato in oboe nel 1994 presso il Conservatorio “S. Pietro a Majella” di Napoli, prosegue gli studi con Paolo Pollastri, François Leleux e nel 2000 ottiene la Qualifica Professionale per Orchestra presso la Scuola di Musica di Fiesole (FI). E’ stato primo oboe dell’’European Union Chamber Orchestra, l’’Orchestra Giovanile Italiana, I Cameristi di Fiesole, l’’Orchestra “Galilei” di Firenze, “I Fiati di Parma”, l’’Orchestra Regionale del Molise, l’’Orchestra Sinfonica di Sanremo, l’’Orchestra Sinfonica di Savona e collaborato con l’Orchestra Regionale Toscana, il Teatro “Regio” di Parma, l’Orchestra Scarlatti e il Teatro di San Carlo. Ha suonato sotto la direzione di Carlo Maria Giulini, Giuseppe Sinopoli, Piero Bellugi, Eliahu Inbal, Peter Maag, Othmar Maga, Vinko Globokar, Daniele Gatti, Luis Bakalov, Gilles Apap, Gary Bertini, Gabriele Ferro, Alun Francis, Vladimir Spivacov, Georges Pretre e ha tenuto concerti in Francia, Germania, Olanda, Slovenia, Croazia, Bulgaria, Norvegia, Svezia, Austria, Spagna, Svizzera, Inghilterra e Messico esibendosi nei più prestigiosi teatri tra cui Il Concertgebouw di Amsterdam, Barbican Hall di Londra, Theatre de Chatelet e Theatre des Champs-Elysees di Parigi, Teatro de la Zarzuela e l’’Auditorio Nazionale de Musica di Madrid, La Maestranza di Siviglia, Shiller Theater e Konzerthaus di Berlino, Theater an der Wien e Musikverein di Vienna, Opéra Royal di Versailles ed altri.  Alimentato da sempre dalla passione verso la musica del ‘700, Fabio D’Onofrio intraprende gli studi filologici e degli strumenti antichi nel 2002 guidato dallo stesso Pollastri e nel 2003 segue i corsi di Martin Stadler nel 18° Internationalen Handel-Akademie a Karlsruhe (D). Nel 2005 ottiene il Diploma di Specializzazione Orchestrale Barocca e Classica presso l’Academia Montis Regalis di Mondovì (CN). Nello stesso anno entra nella classe di oboe barocco di Paolo Grazzi presso il Dipartimento di strumenti antichi del Conservatorio di Verona dove approfondisce gli studi filologici e consegue il diploma accademico di II livello in oboe barocco e classico.  E’ Stato primo oboe dell’’Ensemble Matheus (Francia), Ensemble Philidor (Francia), Accademia Ottoboni, Concerto de’ Cavalieri, Verdi Barocca di Milano, Harmony of Nation Baroque Orchestra, Il Complesso Barocco, I Barocchisti, La Pietà de’ Turchini, Academia Montis Regalis, Le Concert d’’Astrée (Francia), Orchester Wiener Akademie e Musica Angelica Baroque Orchestra of Los Angeles. Si è esibito con direttori e strumentisti quali Amandine Beyer, Ottavio Dantone, Claudio Astronio, Luigi Mangiocavallo, Enrico Onofri, Alessandro Tampieri, Alberto Grazzi, Alessandro De Marchi, Simon Phipps, Diego Fasolis, Alan Curtis, Jean-Christophe Spinosi, Martin Haselbock, Johannes Hiemetsberger e Emmanuelle Haïm. Ha inciso per Raitrade, Fondazione Amadeus, Classic Voice, Naive e Stradivarius.
Venerdì 8 aprile 2016
ore 20.30
“Gallerie D’Italia” Palazzo Zevallos di Stigliano
(via Toledo 185 – Napoli)

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