Un’estate a pieno ritmo. Seguendo un intenso calendario, la delegazione campana dell’Associazione delle Donne del Vino presieduta da Lorella Di Porzio, sta completando un ciclo di incontri ed eventi iniziato da oltre due mesi: formata da settanta socie – gestori di aziende vitivinicole, ristoratrici, sommelier, enologhe, enotecarie e giornaliste enogastronomiche che divulgano le loro attività – l’associazione della Campania ha avuto risalto nazionale con l’organizzazione del convegno “Donne & Ambiente tra economia, cultura e sostenibilità ambientale”, svoltosi all’Hotel Continental di Napoli, con un focus su “L’impegno delle Donne del Vino della Campania a tutela della biodiversità e del territorio”.
Persino il vertice nazionale guidato da Donatella Cinelli Colombini è intervenuto con l’ufficio stampa Giovanna Pesenti Buonassisi al convegno, a cui hanno preso parte Luigi Moio ordinario di enologia presso l’Università Federico II di Napoli, Vincenzo Peretti veterinario e docente universitario, Marcello De Simone responsabile sviluppo attività Sud Italia Agroqualità, Ettore Guerrera del Centro Studi Biodiversità Alimentare (Ce.S.B.Al del L.U.P.T.), Teresa Boccia dell’agenzia Habitat-ONU, Vittoria Brancaccio dell’Azienda Agrituristica Le Tore, Lucia Di Mauro IASA di Cetara e Manuela Piancastelli dell’Azienda vitivinicola Terre del Principe, coordinati da Luciano Pignataro, che hanno sottolineato l’importanza di adottare vitigni con buone potenzialità, ma a rischio di estinzione, in un cammino che veda sempre a braccetto scienza e impresa: a conclusione dell’interessante incontro, il premio “Donna del Fare” – tradizionalmente dedicato a una figura femminile campana che si distingua nella sua attività professionale – è stato assegnato ad Elisabetta Garzo presidente del Tribunale Napoli Nord – eccezionale figura di magistrato integerrimo che ha condotto processi di grande risonanza mediatica sin dall’epoca degli anni di piombo – che ha ricevuto un bellissimo gioiello artigianale ideato dalla nota designer Donatella Camporese de “I Pompeiani”, molto apprezzata per il suo talento creativo, che ha saputo trasformare la propria passione per i gioielli in una professione che conferma la forza dell’invenzione e della grande arte orafa napoletana, avendo fra i suoi clienti personaggi famosi quanto irraggiungibili del jet set che si spostano dai Caraibi a Montecarlo.
Al termine del convegno, ha avuto luogo lo straordinario evento “Gocce di Vite. DOP, prodotti tipici e tradizioni: un patrimonio da valorizzare e tutelare”, un percorso enogastronomico ambientato presso il ristorante “Zi Teresa”: le 70 socie regionali: produttrici, ristoratrici, sommelier e giornaliste – tra cui Elena Martusciello, Maria Ida Avallone, Antonella Cosentino, Dora Chiariello, Fosca Tortorelli, Nunzia Sarpone, Iolanda Minasola, Gilda Guida, Michela Guadagno, Milena Pepe, Rosaria Galdiero, Daniela Prisco, Pina Amarelli, Santa di Salvo, Carmen Davolo, Lucia Peranio, Laura Di Marzio, Chiara Giorleo, Benny Sorrentino, Anna Ciotola – affiancate dai due maestri pasticceri Sal De Riso e Salvatore Gabbiano, hanno voluto mettere a sistema le rispettive competenze per questa serata speciale – allietata anche dalla sfilata di moda “Colori di mare” e dalla realizzazione di opere di pittura estemporanea dell’artista Nadia Basso – il cui ricavato è stato assegnato alla Onlus “Pianoterra”, fondata da Flaminia Trapani e Ciro Nesci, a sostegno del progetto “1000 giorni” dedicato alle donne in gravidanza che vivono in contesti di marginalità. Ma altri incontri punteggiano l’estate di queste instancabili portabandiera dell’enologia della Campania Felix che si sono ritrovate in viaggi di studio ed approfondimento anche in Maremma, in Umbria, in Veneto e in Irpinia, terra di eccellenze enologiche, tra le famose docg del Greco di Tufo di Montefusco nella cantina Terredora di Daniela Mastroberardino, che, con Elena Martusciello e Maria Ida Avallone, ha partecipato alla nascita della delegazione campana, per terminare il viaggio a Vallesaccarda dove il poeta latino Quinto Orazio Flacco si fermò per recuperare le forze perdute, nel lungo tragitto da Roma verso Brindisi, in compagnia di Mecenate e Virgilio.
Laura Caico
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