Un’estate ricchissima di proposte d’arte e cultura, da godere prima della ripresa delle scuole, è offerta anche quest’anno dalla Fondazione Musei Civici di Venezia.
Tutti i 12 musei veneziani con le loro collezioni permanenti e i percorsi rinnovati costituiscono infatti un’occasione non solo per i turisti ma soprattutto per residenti e abitanti dell’area metropolitana allargata per visitare e vivere gli spazi dei bellissimi palazzi storici che li ospitano, approfittare delle grandi mostre temporanee, scoprire e soffermarsi di volta in volta su testimonianze artistiche, storiche o naturalistiche fortemente legate alla storia della Serenissima e di tutti i suoi territori, talvolta assoluti capolavori; ma anche per godere delle caffetterie museali – accessibili liberamente – in contesti esclusivi e con visuali uniche o dei rinnovati servizi. Un esempio per tutti è il Museo di Ca’ Pesaro con i suoi tavolini a pelo d’acqua sul Canal Grande e la possibilità di fruire di una zona WiFi e del nuovissimo Baby Pit Stop per mamme alle prese con bimbi da cambiare e allattare.
Da sottolineare che proprio Ca’Pesaro, normalmente chiuso di lunedì, resterà eccezionalmente aperto la prossima settimana in occasione di Ferragosto, così saranno aperti nella festività tutti i musei della Fondazione Musei Civici di Venezia che non hanno giorno di chiusura settimanale coincidente con il 15 agosto.
Allora, in questo scorcio d’estate, chi non lo ha ancora fatto avrà l’occasione di ammirare al Museo Correr le superbe sale restaurate del Palazzo Reale, residenza dalla principessa Sissi e da Francesco Giuseppe d’Austria, oppure il nuovo percorso dedicato al “Sublime Canova”, tripudio di opere del grande artista finalmente accorpate e valorizzate; e potrà anche visitare la mostra dedicata a Ippolito Caffi, il pittore-reporter di metà Ottocento, con le sue vedute di Venezia, Roma, Napoli e dell’Oriente, di cui si espone a distanza di cinquant’anni l’intero fondo pittorico di proprietà dei musei veneziani: oltre 150 dipinti normalmente conservati nei depositi.
Tanto più che per il Museo Correr e per l’omaggio a Caffi questo sarà l’ultimo weekend (venerdì 12, sabato 13 e domenica 14 agosto) di apertura prolungata fino alle ore 23: da non perdere per quanti vogliono godere di una serata d’arte e approfittare della vista notturna sulla Piazza e il Bacino di San Marco (con possibilità anche di prenotare visite).
L’iniziativa “Musei al chiaro di luna” continuerà invece fino a metà ottobre per Palazzo Ducale che, oltre ad offrire anch’esso un panorama mozzafiato dell’area marciana, è sempre una fonte inesauribile di percorsi e suggestioni.
Nel Palazzo dei Dogi è anche in corso la mostra davvero imperdibile sui 500 anni del Ghetto di Venezia: un percorso tra arte, documenti storici e contributi multimediali per comprendere ragioni, contesto, cosmopolitismo e unicità – tra chiusure drammatiche e inattese aperture culturali – di quello che fu il primo ghetto al mondo.
Il monumento simbolo della Serenissima, oltre ai percorsi tradizionali, offre sempre alternative fascinose: dagli “Itinerari segreti” tra piombi, uffici inquisitori e sala delle torture alla visita di ambienti più intimi e riservati – “I Tesori del Doge”- come la Chiesetta dogale con la “Madonna del Sansovino” fresca di restauro e aperta al pubblico da solo un anno.
Altro sito dei Musei Civici in cui rifugiarsi o dal quale farsi stregare nella calura estiva (il delizioso cortile interno è pieno di poesia) è la casa-atelier di Mariano Fortuny a Sant’Angelo, ricolma di testimonianze dell’arte e della vita di questo geniale ed eclettico artista e spesso sede di grandi mostre temporanee, come in questo periodo.
La vocazione espositiva di Palazzo Fortuny – sempre fortemente connessa al percorso multidisciplinare di Mariano – ha infatti ispirato un nuovo ciclo di eventi sul tema del collezionismo contemporaneo e “Quand fondra la neige, où ira le blanc” – titolo “prestato” da un’opera di Rémy Zaugg – è la prima proposta. Protagonista è Enea Righi con la sua importantissima collezione d’arte, di cui viene presentata una selezione centrata su alcuni temi fondanti della raccolta, alla luce della specificità degli spazi e dalla storia di Palazzo Fortuny: oltre 250 opere rappresentative dei principali movimenti artistici internazionali, dagli anni Sessanta-Settanta ad oggi, in un dialogo emozionante con il sito. La mostra è inclusa nel biglietto del museo.
A Ca’ Rezzonico è ancora in corso invece (fino al 26 settembre) l’esposizione dedicata a “Geminiano Cozzi e le sue porcellane” una delle più celebri manifatture veneziane del XVIII secolo: il Palazzo progettato dal Longhena, “tempio” del Settecento veneziano, con i suoi folgoranti saloni e arredi e le opere pittoriche dei maggiori maestri del periodo d’oro della Repubblica (da Tiepolo a Longhi, da Guardi a Canaletto) è sempre una meta fondamentale per comprendere la storia e l’identità della Serenissima.
Così come Ca’ Pesaro – Galleria Internazionale d’Arte Moderna, nel più importante palazzo barocco della città, lo è per godere di un percorso di altissima qualità nell’arte italiana e europea della prima metà del Novecento (da Boccioni, Casorati e Martini a Morandi, De Chirico, Rodin, Chagall, Kandinsky, Mirò e Wildt, per citarne alcuni) quando Venezia con la Biennale d’Arte era palcoscenico dei più innovativi fermenti culturali. A completare però il tuffo nel XX secolo, al secondo piano nobile del monumentale Palazzo ha trovato recentemente sede anche un nucleo – notevolissimo per numero e importanza delle opere – di una delle più famose e ambite collezioni internazionali delle avanguardie del secondo Novecento, concessa in deposito a lungo termine alla Fondazione Musei Civici di Venezia: la Sonnabend Collection.
Restando in centro storico gli amanti della paleontologia e dell’antropologia non possono mancare una giornata al Museo di Storia Naturale di Venezia, che raccoglie – con il suo innovativo allestimento nel palazzo che fu il Fontego dei Turchi (eretto nel XIII secolo) – le principali collezioni scientifiche lagunari; Casa Goldoni continua invece i suoi appuntamenti con rappresentazioni e incontri per piccoli, adulti e senior, mentre il Museo di Palazzo Mocenigo con le sue peculiari raccolte di tessuti e costumi – pezzi rari e unici – e l’originale percorso dedicato al profumo dà conto di un altro aspetto peculiare e affascinate della tradizione veneziana.
E proprio alle manifatture e alla creatività più tipiche di queste terre sono dedicati invece i musei civici nelle isole lagunari. Spettacolare il Museo del Vetro di Murano: per scoprire, con il nuovo allestimento e una nuova e luminosa ala, la storia e qualità del vetro artistico dell’isola nei secoli passati fino al connubio novecentesco tra maestri vetrai e designer.
Qui, fino all’11 settembre, la mostra “Silvia Levenson. Identidad desaparecida” testimonia anche il dialogo più che mai vivace tra vetro e arte contemporanea. Sempre poetico ed emozionante il Museo del Merletto a Burano: custode di preziose testimonianze della produzione veneziana dal XVI al XX secolo e sede tuttora della Scuola dei Merletti di Burano.
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