Inaugurata la mostra “Forme prime del limite”


Cos’è “sacro” oggi? Il pensiero, l’emozione, il corpo? Quali sono le forme e i limiti di ciò che è sacro nelle differenti culture e religioni, da quella cristiana a quella islamica? In occasione delle celebrazioni dedicate a San Gennaro e al suo “miracolo”, e nell’ambito del programma del Comune di Napoli “Estate a Napoli 2016”, la mostra-evento dell’artista bolognese propone una originale riflessione sul sentimento del sacro, ospitando tre incontri su arte, religione, filosofia, letteratura e attualità.

Cos’è sacro oggi? Quali sono limiti e forme della sacralità nelletrittico-bianco_matteo-magnante

società e nelle culture contemporanee? Se ne parla a Napoli dal 17 settembre al 7 ottobre nell’ambito della mostra evento “Forme prime del limite” di Matteo Michele Magnante, nel complesso monumentale di San Severo al Pendino, a pochi passi dal Duomo dove anche quest’anno si attende il miracolo dello scioglimento del sangue di San Gennaro.

“Forme prime del limite” sarà aperta dal lunedì al sabato, con ingresso gratuito, dalle ore 9 alle 19, nell’ambito del programma di “Estate a Napoli 2016” dell’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli. Durante le tre settimane, la mostra ospiterà tre incontri tematici dedicati a diversi aspetti della sacralità approfonditi attraverso la filosofia, l’arte, la religione, la letteratura e il confronto tra culture islamica, occidentale e orientale contemporanee.

La mostra-evento di Matteo Magnante apre uno spazio sul sacro per raccontarne l’origine, per sottolineare la necessità di un tempo dedicato a interrogarci su chi siamo, sull’assenza di linee precise di confine e di demarcazione oggi, sulle identità individuali e collettive nostra identità, su un mondo aperto a continui flussi: umani, culturali e sociali.

Le installazioni di Magnante indagano il tema del rapporto tra sacrificio, rito e spazio sacro riproponendone aspetti in una accezione arcaica pre-religiosa. Sottolineano, attraverso i simboli, gli aspetti antropologici che delineano lo spazio sacro e il limite, nella divisione tra il puro e l’incontaminato, il profano e l’ordinario.

Da questa tematica nasce la riflessione sul sacro in generale e sul limite, sulla sua importanza e sulla sua assenza, questione quanto mai spinosa e attuale, testimonianza di un’epoca di passaggio, dove il limite è cercato e ugualmente aborrito.

Compongono l’installazione site specific “Forme prime del limite” due grandi trittici in polvere di marmo, oli e quarzo, con superfici pittoriche monocrome, con applicazioni di materiali poveri, di scarto, che si contrappongono a bande verticali ed elementi ornamentali in lamina d’oro che evocano le lamine orfiche e gli ori rinvenuti da Schliemann negli scavi di Micene e a Troia.

Ai trittici si aggiungono una porta lignea, due altari in legno per il sacrificio attraversati da solchi scuri per lo scorrere del sangue e con fregi aurei che riprendono motivi a foglie di quercia dei diademi e corone rinvenuti nei sepolcri in Magna Grecia, a Creta, in Tessaglia, e due bothroi: pozzi sacri, che venivano destinati a rituali sacrificali e all’offerta per divinità ctonie.

L’esperienza religiosa elementare si fonda su due aspetti costitutivi: il sentimento del limite e il sentimento del trascendente. La dimensione del sacro coincidente con l’istituzione del limite spaziale rinvia al significato di irruzione del sacro nella esperienza quotidiana, è la sacralizzazione di una esperienza soggettiva di rivelazione e di incontro con l’alterità. L’installazione pone l’accento sul rapporto tra immagine e storia e sui significati delle reminiscenze, sopravvivenze nell’arte.

Tre dialoghi sul sacro – programma eventi

17 settembre – 30 settembre – 7 ottobre 2016 ore 17.30

Dall’arte all’attualità, dalla filosofia alla religione, il senso della ricerca del sacro e del suo limite si articola, durante le tre settimane di esposizione napoletana, anche in un percorso ampio dedicato alla mente, alle emozioni e al corpo.

Ospiti del primo incontro, “La mente che si interroga sul limite”, il 17 settembre alle ore 17.30 insieme all’artista, saranno Aurora Spinosa, ex direttrice dell’Accademia delle Belle Arti che introdurrà alle opere esposte; Marisa Ghidini Tortorelli, docente di Storia delle Religioni, che parlerà delle origini del sacro in Occidente e Giuseppe Ferraro, filosofo, per un confronto sull’assenza del sacro oggi e insieme sulla sua necessità. Letture sul sacro di Mariarosaria Riccio. Introduce e modera la scrittrice Chiara Tortorelli.

Venerdì 30 settembre, ore 17.30, il tema dell’incontro verte sulla sacralità della letteratura, con la prima presentazione a Napoli del saggio di Andrea Caterini “La preghiera della letteratura” (Ed. Fazi 2016), con gli interventi del critico e scrittore Fabrizio Coscia e del giornalista Francesco de Core. L’autore del saggio propone una riflessione su alcuni termini chiave della cristianità. Scandisce il suo discorso a partire da alcune parole: Pace, Sacrificio, Misericordia, Bene, Santità e Fede, e ogni parola è analizzata attraverso la lettura e l’analisi di uno o più scrittori, da Virgilio a Dostoevskij, da Anna Achmatova ad Anton Cechov.

Il terzo e ultimo dialogo, in chiusura della mostra il 7 ottobre alle ore 17.30, vedrà un accostamento di punti di vista molto particolari sul tema del corpo, sempre più rappresentativo di trasformazioni e conflitti: il corpo oggetto e tempio, strumento e prodotto; velato nella cultura islamica, trasformato in quella occidentale – sia per esigenze estetiche sia per la ricerca di una propria identità tra maschile e femminile – e il corpo come scoperta, nel dialogo tra spirituale e materiale della cultura orientale.

Ad animare il dibattito, saranno il ricercatore universitario Carlo De Angelo, esperto di cultura islamica, Claudio Finelli di Arcigay Campania e Fabiana Esca, performer, attrice e istruttrice di Yantra Yoga.

 Informazioni sull’artista Matteo Magnante

L’ installazione site specific “Forme prime del limite” nel complesso monumentale di San Severo al Pendino a Napoli, segue ad altre precedenti installazioni multimediali sui differenti aspetti del sacro: “Agnus Castus”  (2007) realizzato a Matera sul significato della vittima sacrificale, “Sparagmòs, Dròmenon” (2009) a Ravenna sui riti violenti di smembramento all’origine del sacro, “Témenos” (2010) a Ravenna sul recinto sacro, con collocazione  permanente di altari in marmo   nello spazio antistante la basilica San Vitale.

Matteo Michele Magnante ha esposto in diverse gallerie italiane e in sedi internazionali e svolge una ricerca sull’uso di materiali poveri e le loro trasformazioni, sul significato delle reminiscenze evocative delle immagini nell’arte, sul rapporto tra immagine, mito e storia. Negli ultimi anni ha privilegiato eventi site specific con interventi multimediali, installazioni, sculture, video, musica contemporanea.

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