Camminando per via Donnaregina, la strada che da via Duomo va giù verso Santa Sofia, a pochi passi dal Museo Diocesano e dal Palazzo Arcivescovile, forse a non pochi napoletani sarà capitato d’intravedere, sul fondo di un vicolo che si apre sulla sinistra, la facciata di una chiesa che non spicca di certo per il proprio splendore. Si prosegue, magari a testa bassa, senza accorgersi nemmeno che il nome della strada è cambiato. Eppure, anche per questo, la chiesa dei Santi Apostoli assume i connotati di una vera e propria porta verso un’altra dimensione e appare al visitatore uno dei più maestosi santuari del barocco napoletano.
Fondata nel V secolo d.c dal vescovo Sotero, e divenuta in epoca moderna roccaforte dell’ordine dei Teatini, la chiesa fu consacrata solo nel 1649 grazie all’azione del cardinale Ascanio Filomarino, arcivescovo di Napoli dal 1641 al 1666. Potente uomo politico legato alla corte papale dei Barberini, Ascanio chiamò a sé tutti gli artisti più in voga del momento per celebrare il proprio casato nello splendido altare dedicato alla Vergine Annunziata posto nel transetto sinistro della chiesa. Borromini, Duquesnoy, Finelli, ecco gli artisti che trasformarono quell’antico luogo di Napoli in “un’altra Roma”.
Ma non solo. La chiesa dei Santi Apostoli è anche il teatro dove uno dei più grandi artisti del Seicento, Giovanni Lanfranco, realizzò la più grande opera della sua carriera, esaltando il ruolo degli Apostoli e dell’ordine dei Teatini con il suo stile apocalittico, quasi profetico.
Sabato 11 febbraio ore 10.00
Appuntamento: in Largo Santi Apostoli ore 10.00
Contributo organizzativo: 8 euro
Durata: 90 minuti circa
PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA:
1) Iscriviti all’Associazione locus iste compilando il modulo associativo (iscrizione gratuita e obbligatoria)
2) Prenota la tua visita in uno dei seguenti modi:
- telefono: 3472374210
- mail: [email protected]
- modulo di prenotazione
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