Nuova classificazione sismica degli edifici. A Napoli, esperti a confronto


“Per la prima volta metteremo insieme ad uno stesso tavolo tecnici, l’associazione dei proprietari di case, amministratori condominiali, studiosi e costruttori per capire come applicare le linee guida appena approvate per la classificazione del rischio sismico degli edifici e quindi per accedere ai benefici previsti dal governo per gli interventi di riqualificazione”: lo afferma Edoardo Cosenza, ordinario di Tecnica delle costruzioni alla Federico II, presentando il convegno sul tema “Classificazione del rischio sismico delle costruzioni, dalle linee guida alla realizzazione degli interventi”, in programma lunedì 13 marzo alle 15, nel complesso del Polo Tecnico dell’Ateneo federiciano, in via Protopisani a San Giovanni a Teduccio (Na).

Il convegno è organizzato congiuntamente dall’Ordine degli ingegneri di Napoli, presieduto da Luigi Vinci e dall’Università di Napoli Federico II.

Luigi Vinci e Piero Salatino, presidente della Scuola Politecnica, introdurranno i lavori.

A Edoardo Cosenza, coordinatore della commissione che ha elaborato le linee-guida, il compito di illustrarne i contenuti.

Andrea Prota, segretario dell’Ordine degli ingegneri e ordinario di Tecnica delle Costruzioni alla Federico II, illustrerà i criteri di valutazione economica degli interventi, “a partire – ricorda – dall’esperienza che è stata compiuta in occasione della ricostruzione dopo il sisma dell’Aquila. L’approccio di tipo tecnico ed economico adottato per la prima volta nella valutazione degli interventi da attuare ha consentito infatti di unire l’impiego di tecniche innovative a una maggiore rapidità ed efficacia nell’allocazione delle risorse finanziarie pubbliche”.

Alla tavola rotonda – moderata dalla giornalista Vera Viola – prenderanno parte Massimo Sessa, presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, Gaetano Manfredi, rettore dell’Ateneo Federiciano e presidente della Conferenza dei rettori, Federica Brancaccio, presidente di Federcostruzioni, Francesco Burrelli, presidente dell’Associazione nazionale amministratori di condominio, Mauro Dolce, ordinario di Tecnica delle Costruzioni all’Ateneo federiciano, Rodolfo Girardi, vice presidente dell’Associazione Nazionale costruttori-Ance, Giorgio Spaziani Testa, presidente di Confedilizia, Armando Zambrano, presidente del Consiglio nazionale degli ingegneri e coordinatore della Rete tecnica delle professioni e Giorgio Lupoi, vice presidente dell’Oice, associazione italiana delle società d’ingegneria, federata a Confindustria.

“I colleghi -– sottolinea il presidente dell’Ordine degli ingegneri Luigi Vinci –- attendevano da tempo il varo delle linee guida per la classificazione sismica, anche perché esse consentiranno di accedere al già famoso Sisma-bonus che consente forti benefici per gli interventi di ristrutturazione antisismica. Proprio in considerazione del grande interesse per l’argomento – aggiunge – abbiamo deciso di organizzare una diretta streaming del convegno. Sarà possibile seguire in video la manifestazione collegandosi, il 13 marzo, dal link che abbiamo reso disponibile sulla home page del nostro sito web istituzionale www.ordineingegnerinapoli.com”.

“Il documento finale con le linee guida -– aggiunge Cosenza – è estremamente snello, sole 11 pagine, e affianca il tecnico in maniera chiara, senza fronzoli e senza richiedere conoscenze aggiuntive rispetto alle Norme Tecniche; ma al contempo spiegando tutto a mio parere in modo molto chiaro. Ora avremo l’opportunità di agire presto e bene per adeguare antisismicamente il patrimonio edilizio, a garanzia della pubblica incolumità”.

L’applicazione della classificazione sismica permette, in definitiva, di realizzare una mappatura – sia comunale che nazionale – della sicurezza degli edifici, utile sotto molti punti di vista: l’organizzazione della protezione civile, la gestione di finanziamenti o interventi pubblici e la pianificazione urbanistica. L’assegnazione della classe di rischio influirà anche sul valore economico dell’edificio. Si prevede che in futuro l’attestazione di rischio della costruzione venga inserita nell’atto di compravendita e nelle clausole assicurative dell’immobile.

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