RIVELLI, L’ARTISTA CHE MOLTIPLICA SE’ STESSO


Una nuova vita dalla materia. Famoso in Cina e in Europa per sculture, gigantesche installazioni e per i suoi “Cosmic Bullets”, sculture in ceramica smaltata d’oro che riproducono i mali dell’umanità (e autore insieme alla compagna Sofia Wu – nota influencer cinese esperta di galateo – del divertente manuale “Passaporto per la Cina”, summa delle usanze del mondo orientale) l’artista napoletano Nicola Rivelli torna alla ribalta con un nuovo progetto, far scaturire nuove opere da “Napoli Regina”, la raccolta di 65 tele dipinte a olio con cui ha realizzato un grande puzzle del profilo della costa partenopea vista dal mare. Chiediamo all’artista di illustrarci il suo progetto:

Maestro, perché vuole modificare il volto delle sue opere?

“E’ un’idea che coltivo da tempo ed è proprio questa la chiave per penetrare nella moltiplicazione della mia opera: il Tempo, che procede inesorabile e trasforma tutto ciò che porta con sé, persone, idee, epoche storiche, movimenti di pensiero. Il mondo è in continua metamorfosi ed è ciò che lo rende vivo, duttile, impossibile da cristallizzare in una forma o in una struttura immobile: la Terra ce lo insegna perché nella storia millenaria del nostro pianeta nulla è mai rimasto uguale a prima. La Natura ha provveduto a cambiare tutto, dalle forme dei continenti alle specie viventi che lo hanno popolato, attraverso terremoti, maremoti, eruzioni, scomparsa di isole, nascita di montagne, non ultimo il Diluvio universale di cui si trova memoria in ogni cultura del mondo. I palazzi crollano, il livello delle acque oceaniche sale, i ghiacciai si sciolgono e nuovi rivolgimenti sono in arrivo: perché l’arte non dovrebbe a sua volta riprodurre questo fenomeno, mutando costantemente il suo volto?”

E’ un concetto che ha già racchiuso nei suoi Cosmic bullets, vero?

”Effettivamente in quei proiettili cosmici si ritrova il concept dell’evoluzione continua del singolo che si lascia plasmare da una metamorfosi, portando alla luce qualcosa che è altro da sé, diverso ma non meno valido e importante: la vita non si ferma davanti agli ostacoli, ai problemi, alla sofferenza, al male, ma si trasforma e continua a resistere.”

E come ha pensato di rinnovare le sue tele?

“Napoli Regina è un progetto in movimento che si articola in un periodo indefinito di anni: ancora torna con prepotenza l’elemento tempo giacchè me ne è occorso molto per fotografare la costa di Napoli in ogni suo punto, realizzando centinaia di scatti che avrei poi tramutato in immagini pittoriche nell’arco di altri anni di lavoro. Ma questo era solo il primo step, poichè ogni tela è “in divenire”, ovvero adesso diventerà madre di un’altra visione, partorirà un diverso manufatto pittorico, fotografico o scultoreo, creando i nuovi multipli artistici.”

Quindi assisteremo a una moltiplicazione illimitata?

“Sì, intendo reinventare la materia dei miei quadri, a seconda dell’estro del momento, dell’ispirazione che ogni giorno mi possiede, schiudendo davanti ai miei occhi spettacoli di cui le parole e le immagini possono essere solo sommarie e scarse interpreti:  io osservo attentamente fatti, avvenimenti, fenomeni del mio tempo, da cui può sgorgare l’impeto espressivo che intendo cogliere via via, senza percorsi prefissati .”

Quindi il progetto è ancora in via di definizione?

 “ Certo e lo sarà per sempre perché amo l’idea di forgiare il tempo imprimendogli un’impronta sempre diversa che attesti non solo il suo inarrestabile passaggio ma anche i cambiamenti che avvengono in me: mi considero un testimone non solo della mia epoca ma anche di quelle che mi hanno preceduto e di cui studi, letture, approfondimenti di pensieri e filosofie hanno lasciato traccia nel mio Io interiore, da cui fluisce la scintilla creativa.”

Quindi, vita che produce altra vita?

“Sì, trovo impossibile fermare se stessi a un periodo della propria vita – per quanto esso possa essere stato felice – come narrava di Dorian Gray lo scrittore Oscar Wilde; non si può essere ossessionati da effimeri miti destinati a morire come bellezza, giovinezza, amori, passioni capaci di diventare demoni che soffocano gli animi. Eraclito predicava il concetto filosofico “Panta Rei” proprio per indicare il perenne nascere e morire delle cose, lo scorrere del tempo che porta via con sé i nostri giorni e il ciclo della nostra vita: pertanto, i miei quadri saranno le matrici di altre opere – mantenendo però il fil rouge con il passato che ritroverà vigore in innovative citazioni artistiche – e daranno origine a nuovi figli, riproducendo se stessi in modo diverso, nel mutamento ciclico che rispecchia la vita stessa.”

 

LAURA CAICO

 

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