Coronavirus: nasce #nonlasciateciacasa


Dai danni e dalle perdite causate dalla situazione di emergenza sanitaria generata dal COVID-19, è nata l’iniziativa “#nonlasciateciacasa” promossa dalla neonata Associazione dei Reseller e dei Trader di Energia (ARTE).  In seguito all’entrata in vigore del decreto legge  «Cura Italia», contenente tutte le misure  straordinarie per l’emergenza COVID-19, è sorta la necessità da parte delle maggiori società di fornitura di luce e gas al dettaglio di coalizzarsi, costituendo l’A.R.T.E. , per richiedere l’estensione all’intera filiera energetica delle disposizioni previste dalla delibera dell’A.R.E.R.A. (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) che prevede le prime misure urgenti e l’ istituzione di un conto di gestione straordinario. L’Associazione è stata costituita da 40 esercenti, la vendita di energia che rappresentano nella totalità, circa 1,1 miliardi di euro di fatturato, 3.200 posti di lavoro e oltre 1,1 milioni di   punti   serviti   nel   mercato   libero e richiede l’adozione urgente da parte del Governo e dell’Autorità di misure integrative per far fronte all’impatto economico-sociale, derivante dalla riduzione dei flussi di cassa necessari per garantire la continuità economica delle imprese di vendita e del servizio somministrato, che conseguirà dalla distorsione mediatica dei provvedimenti adottati dal Governo e dall’Autorità. Infatti, nonostante non sia prevista alcuna sospensione dei pagamenti delle utenze da parte del suddetto decreto legge, è insita tra i clienti la convinzione che i pagamenti delle utenze siano stati sospesi, come si evince dai numerosi reclami già pervenuti ai Venditori da parte dei Clienti finali.
Probabilmente la distorsione mediatica consegue ad una narrazione scorretta dell’art. 4  del decreto legge che rinvia per l’individuazione dell’ambito oggettivo di applicazione all’allegato 1 del decreto legge del 1° Marzo in  cui sono specificati gli undici Comuni a cui tale misure è indirizzata.
Inoltre, l’ARERA ha disposto la sospensione dell’applicazione della disciplina di tutela del credito per  le morosità relative a  fatture emesse tra il 10 Marzo ed il 3 Aprile c.a., quindi, riferendosi  anche  a quelle fatture scadute  alla   data   del   10   marzo   2020 che si riferiscono ad usi di energia e gas antecedenti l’emanazione del decreto legge.
L’effetto immediato di queste misure è la difficoltà, se non impossibilità, per le società di adempiere  puntualmente alle reciproche obbligazioni contrattuali generando inevitabilmente un meccanismo di insolvenza a catena che non può non ricadere sull’intera filiera.

Si ritiene, pertanto, opportuna l’estensione del processo di “legittimo provvisorio congelamento dei termini di pagamento” quindi, a tutti i rapporti negoziali della filiera da parte del Governo e dell’ARERA, disponendo la momentanea sospensione per tutte le scadenze imminenti previste.

L’auspicabile intenzione di differire i termini di pagamento degli obblighi fiscali, prevista dal decreto legge, sembra essere poi ad esclusivo appannaggio delle piccole aziende in quanto il fatturato , indicatore prescelto per beneficiare di questo regime agevolato, risulta completamente inadeguato e fuorviante, favorendo un’ inevitabile condanna derivante dallo stato di insolvenza dei clienti e dalla contestuale impotenza nel poter agire a tutela del credito. La postergazione di tali termini per un periodo minimo di 120 giorni, consentirebbe la sopravvivenza di tanti operatori che stanno subendo un grave nocumento dai mancati pagamenti garantendo uguaglianza e non discriminazione a tutto il mercato.
L’ARTE chiede un intervento immediato dell’Autorità volto a garantire una pari sospensione dei termini di pagamento per tutti gli operatori della filiera (riconoscendo la dilazione necessaria dei termini di cui sopra), a salvaguardia dell’equilibrio del mercato e della concorrenza, evitando maggiori danni economici, finanziari e soprattutto occupazionali.

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