MARIA LUISA CUSATI: IL PORTOGALLO E’ LA MIA PASSIONE


Una passione lunga una vita. Salernitana, nativa di San Mauro La Bruca, segno zodiacale Gemelli, Maria Luisa Cusati ricopre dal 1994 l’incarico di Console Onorario del Portogallo a Napoli e ha dedicato buona parte della sua esistenza alla conoscenza e alla divulgazione della storia, delle tradizioni e del folklore della terra del fado.

Console, ci racconta la sua vita?

“Ho ascendenze napoletane e cilentane: il mio cognome stesso racconta una parte interessante della storia del nostro Sud, quando i Monasteri Basiliani – arroccati in zone interne e protette – avevano la collaborazione esterna di “accasati” ovvero di uomini sposati che formavano un vero e proprio quartiere all’esterno del convento, “li accasati”.

 Ho vissuto sempre a Napoli dove la ricca offerta formativa dell’allora “Istituto Universitario Orientale” mi ha permesso di scegliere la laurea in “Lingua letteratura e istituzioni dell’Europa Occidentale/portoghese” , E’ stata una scelta di vita e non solo di studi”.

Questo l’ha portata a dedicarsi all’insegnamento universitario?

“Infatti, la mia carriera universitaria iniziò ben presto grazie alla stima della mia relatrice: ho insegnato lingua portoghese sia agli allievi dell’allora Facoltà di Lettere e Filosofia che agli allievi della Facoltà di Scienze Politiche, spaziando nel lessico tra diritto di famiglia e diritto internazionale. E’ venuto poi l’insegnamento delle letterature con l’ampliarsi degli interessi verso i Paesi di lingua ufficiale portoghese”.

 Ma professoressa, lei si è attivata molto anche ad altri livelli culturali, vero?

“Sì. la considerazione di quanto poco fosse nota la splendida storia portoghese mi ha spinto ad organizzare Mostre, Congressi, Conferenze non solo a Napoli, ma anche in regione ed in altre regioni: il Congresso più importante “Portogallo e i mari: un incontro di culture”è tuttora testimoniato dai tre volumi degli ATTI.  Fu un grande successo, viparteciparono cinque università della Campania e avemmo relatori di grande rilievo, grazie anche al tema, molto ampio e interessante.”

Poi c’è stata una svolta più incisiva, no?

“Certo, nel 1986, con amici accomunati dall’interesse per la cultura portoghese – sostenuti dall’allora Console Onorario avv. Pansa Cedronio – fondammo l “Associazione Italia-Portogallo”, tuttora in attività con momenti di grande impegno. Abbiamo organizzato viaggi, invitato ospiti per convegni, conferenze, seminari e abbiamo avuto visite autorevoli in varie occasioni come Mario Soares o Maria Barroso, due persone eccezionali. Ricordo Manuel Alegre, David Mourao Ferreira, Eduardo Lourenço, NunoJudice, Lidia Jorge e tanti altri, sempre disponibili e affettuosi. Abbiamo sempre avuto la disponibile collaborazione dell’Ambasciata del Portogallo. L’ambasciatore Joao Diogo Nunes Barata era sempre presente, sensibile ai nostri inviti. Nel tempo abbiamo avuto grande collaborazione dagli Addetti culturali che si sono succeduti presso l’Ambasciata. Il ricordo dello stimolo e della collaborazione di alcuni – ora scomparsi – resterà indelebile. Le pubblicazioni sono state numerose, sia di saggi che di traduzioni. Nel frattempo, anche con i doni che ci giungevano del Portogallo e con la collaborazione dei nostri amici, si è formata una bella biblioteca che permette l’accesso a testi in lingua o traduzione oltre agli Atti dei vari Congressi. Con testi offerti da entità portoghesi – principalmente offerti in occasione della prima edizione di Galassia Gutenberg che ospitò una ricca mostra delle opere pubblicate dalle grandi case editrici ufficiali di Portogallo – si è formata una ricca biblioteca, aperta a chi non ha accesso diretto alle biblioteche universitarie.

Ma la lingua portoghese rimaneva un privilegio per pochi, giacchèera insegnata solo nella mia Università. La disponibilità e l’entusiasmo del Rettore de Sanctis permise l’inserimento dell’insegnamento della lingua portoghese anche nella Università parificata “Suo Orsola Benincasa”. Anche in quella fase il sostegno dell’Ambasciata e delle entità portoghesi fu essenziale.”

E come ebbe inizio la sua carriera diplomatica?

“Alcuni anni dopo la scomparsa dell’Avv. Pansa Cedronio venne l’invito dell’Ambasciatore Barata a ricoprire il ruolo di Console Onorario. Ricordo sempre la sua frase: “Siamo tutti europei ma sarà sempre importante mantenere viva la conoscenza delle nostre culture.” Per me fu un invito a procedere e la nomina portoghese del 1994, venne confermata dall’Italia nel 1996”.

Una vita piena di impegni ed interessi, nevvero?

“Già, è la storia di un impegno quotidiano su due fronti professionali, accompagnati da quello familiare: due figlie sono divenute anch’esse un poco portoghesi e i miei nipotini hanno presto conosciuto Lisbona. Come docente ho avuto l’amicizia e l’affetto di tanti miei ex alunni – alcuni attivi in Portogallo – tutti  con ottimi risultati professionali.

Negli ultimi anni la presenza a Napoli di molti capoverdiani ancora legati attraverso i genitori alla nazionalità portoghese hanno richiesto  collaborazione e guida al Consolato. Costante il rapporto con le forze militari portoghesi presenti a Napoli presso la NATO e, spesso, le loro famiglie. Nel tempo il mio intervento è stato fondamentale per risolvere problemi delicati e di questo sono orgogliosa.”

Quali sono le sue iniziative culturali più recenti?

“ Fra le attività dell’Associazione Italia Portogallo da me presieduta, potrei citare dei webinar sui “Poeti dei paesi di lingua portoghese nell’anno del COVID 19”che ci hanno offerto le loro poesie, a sottolineare la validità e proiezione del mondo della lingua portoghese; ancora, venerdì 23 aprile 2021 alle ore 18:00 abbiamo effettuato la trasmissione online sulla pagina Facebook dell’associazione Italia Portogallo del concerto  “LisboaMeu amor”, un omaggio degli artisti Isabella Mangani alla voce, Carla Tutino al contrabbasso e Stefano Donega’ alla chitarra classica alla fadista Amalia Rodriguez: era un percorso “dal fado alla nuova musica portoghese” condotto da me e patrocinato dall’ambasciata del Portogallo di Roma,CamoesInstituto Da Cooperacao e da lingua Portugal,Ministerio dosNegociosEstrangeiros , dal consolato onorario del Portogallo Napoli e dall’associazione Italia Portogallo: ha fatto seguito la lettura di poesie dal libro “E o Fado cantoulheAssim” di Maria Lucilia Bonacho.  Poi il 5 maggio 2021 – per la giornata mondiale della lingua portoghese – alle ore 18:00 sulla pagina Facebook dell’associazione Italia Portogallo abbiamo organizzato la trasmissione online “Testimonianze poetiche dal mondo di lingua portoghese in tempo di pandemia”con la partecipazione di esponenti di Portogallo,Angola, Brasile, Capoverde,Guinea-Bissau, Macao, Mozambico,Sao tomé e Principe,Timor che ho presentato con Andrea Ragusa, unitamente alla lettura di poesie a cura di Elmano Sancho.”

Quali sono i suoi hobby?

“Amo il teatro e – appena mi è stato possibile – ho ripreso gli abbonamenti che avevo da ragazza per la lirica e la prosa. Le mie letture sono principalmente portoghesi, mi piace molto tradurre ma mi interessa anche conoscere sempre meglio Napoli che non finisce mai di stupire. In questo momento mi sto dedicando a Procida un’isola che non può non avere punti di contatto con il Portogallo! Nel tempo libero vadoal mare e torno di frequente nel mio paesello che lo guarda tra i rami dei castagni e degli ulivi. San Mauro La Bruca è un luogo dell’anima per me. Vi sono nata e qualcuno mi parla ancora dello stupore di vedere mio padre,pilota di Idrovolanti, attraversarne il cielo….tanto tempo fa!”

Inoltre, amo viaggiare e anche qui ritorna prepotente la passione per il Portogallo: difatti,i miei spostamenti e le mie vacanze molto spesso sono stati organizzati con il desiderio di visitare le terre toccate dalle navi portoghesi nei grandi circuiti di esplorazione del XVI secolo. Ho realizzato il sogno di visitare Macao, Goa, Malacca,Aljadida, di vedere le strade con la pavimentazione simile a quella di Lisbona, parlare portoghese con persone che forse ignorano la collocazione geografica del Portogallo ed è sempre una emozione. Non ho finito il mio progetto di visita a Paesi che non hanno la lingua portoghese ufficialmente ma ne conservano la memoria, spesso conservando gli straordinari castelli costieri, le prime basi commerciali portoghesi: pandemia permettendo, il mio prossimo viaggio sarà verso il sultanato dell’Oman.”

Che ne pensa di Napoli?

“Napoli ha un fascino particolare che anche gli amici stranieri colgono, rimanendo sempre con il desiderio di ritornare. La disponibilità delle persone, il calore umano che si percepisce è un elemento comune. Se imiei alunni hanno sempre detto di sentirsi a casa a Lisbona, imiei ospiti dichiarano di sentirsi a casa a Napoli. La storia di questa città ha donato capacità intellettive particolari ai napoletani. Oggi l’orientamento a riconoscere alla cultura un ruolo e una attenzione superiore nel prossimo futuro mi fa ben sperare.”

Ha altri desideri da realizzare?

“Sì, potrei dire che oggi il sogno nel cassetto di tutti noi è quello di vivere in serenità questo giovane secolo, magari conservando in un museo le testimonianze salienti dell’importantissimo XX secolo!”

 

LAURA CAICO

 

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