“Abbiamo sperato fino alla fine che qualcuno si rendesse conto che non c’è proprio nulla da festeggiare. Abbiamo atteso nell’ eventualità che la percezione del poliziotto che vive la strada fosse fatta propria anche dai vertici della nostra beneamata Amministrazione. Ma quella di ieri è stata l’ennesima riprova che, nell’ambito della stessa ‘famiglia’ viviamo su due mondi completamente diversi. Peccato però che la realtà ci dia costantemente ragione con la tragicità del quotidiano”.
A parlare è Giulio CATUOGNO, Segretario Generale Provinciale di Napoli del sindacato indipendente di Polizia CO.I.S.P., che ha commentato l’evento della Festa della Polizia svoltasi ieri a Napoli e in tutti gli altri capoluoghi di provincia. “Certo, anche a causa del periodo di austerity, non si è trattato di un evento sfarzoso come nelle precedenti edizioni – continua CATUOGNO – ma resta il fatto che non si riesce a comprendere cosa ci sia da festeggiare. La Polizia di Stato è praticamente in agonia e i vertici cosa fanno? Festeggiano. I poliziotti vivono la realtà della strada in modo ormai faticoso e opprimente. Non riescono più a lavorare con serenità e fiducia. Si sentono abbandonati a sé stessi, come carne da macello, al pari dei soldati del secondo conflitto mondiale che vennero mandati in Russia allo sbaraglio ed equipaggiati con scarpe di cartone.”
“Oggi i poliziotti non si sentono più tutelati – incalza il Segretario Generale Provinciale del COISP di Napoli – Vivono un profondo stato di scoraggiamento perché rappresentano l’obiettivo su cui sono puntati gli occhi di tutti. E sempre più spesso diventano il capro espiatorio di istituzioni che, volenti o nolenti, devono pur dare delle risposte al cittadino giustamente o ingiustamente incazzato. E allora si arriva all’estremo e accade che il poliziotto, aggredito, teme anche di difendere la propria incolumità nel timore di essere indicato come vessatore e aguzzino.”
Questo è ciò che è accaduto pochi giorni fa a Napoli quando dei poliziotti liberi dal servizio sono intervenuti in difesa di un carabiniere che, per ragioni di viabilità, era stato malmenato da due uomini e una donna. I due poliziotti, nel tentativo di sedare gli animi, venivano anch’essi aggrediti e feriti. Solo l’intervento di una volante ha permesso di trarre in arresto uno dei due uomini, risultato poi pregiudicato. Successivamente, condotti tutti i coinvolti in ospedale per le cure mediche, l’arrestato ritornava a opporre resistenza e malmenava anche gli altri poliziotti, dandosi poi alla fuga.
“Un evento dove i poliziotti non hanno potuto reagire nemmeno per difendere la propria incolumità, onde evitare di passare per i ‘picchiatori’ di turno” afferma CATUOGNO. E conclude: “Ai poliziotti, insomma, non resta che incassare. Peccato che però si incassino solo botte, sputi e quant’altro mentre gli altri si fanno immortalare in pose plastiche per rimpinguare l’album dei ricordi e festeggiano. Ma cosa festeggeranno mai?”.
Coisp
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