STORIA DELLA PIZZA ALLA CASINA POMPEIANA


Il cibo più amato al mondo. Si è svolta nella splendida location della Casina Pompeiana alla Riviera di Chiaia, la conferenza stampa organizzata da Emma di Lorenzo per l’inaugurazione della mostra “100 anni di Pizza: Storia e Tradizione” realizzata dall’UPSN, l’Unione Pizzerie Storiche Napoletane, guidata da Salvatore Grasso, patron della Pizzeria Gorizia 1916, che riunisce i più grandi nomi della pizza napoletana: le dieci superstar sono Pizzeria Ciro a Santa Brigida del 1935, Antica Pizzeria Port’Alba del 1738, Pizzeria Starita a Materdei del 1901, Antica Pizzeria Michele del 1870, Pizzeria Gorizia del 1916, Pizzeria Ristorante Ciro del 1923, Pizzeria Lombardi del 1892, Pizzeria Capasso del 1847, Pizzeria Mattozzi del 1833, Pizzeria Umberto del 1916.
L’unione Pizzaioli Storici Napoletani ha fortemente voluto realizzare questo tributo che sottolinea l’evoluzione della figura del pizzaiolo nel corso di un secolo, esponendo alla Casina Pompeiana cinquanta foto e diversi attrezzi del mestiere a testimonianza del grande percorso compiuto da questi protagonisti della ristorazione popolare che – seppure immutati nella sostanza del loro mestiere – hanno saputo innovare, studiando e ricercando materie prime eccellenti per le pizze, dalle farine ai lieviti, dai condimenti ai prodotti a km. zero che ne esaltano il sapore, confermando la loro arte, ormai riconosciuta come patrimonio UNESCO.
In conferenza stampa sono intervenuti per la Pizzeria Gorizia 1916 Salvatore Grasso, presidente UPSN le Centenarie, l’assessore Comunale Flavia Sorrentino, Enrico Lombardi vicepresidente UPSN Le Centenarie per la Pizzeria Lombardi 1892, Alessandro Condurro, segretario UPSN le Centenarie per l’Antica Pizzeria Da Michele, Antonio Starita di Starita a Materdei, Gennaro Luciano dell’Antica pizzeria Port’Alba, Giuseppe Furfaro per la Pizzeria Trianon.
Come si evince dalle loro dichiarazioni durante l’anteprima stampa “La pizza, nonostante le innovazioni tecnologiche che hanno certamente agevolato il lavoro del pizzaiolo, rimane in fondo un prodotto semplice, fatto di acqua, farina e lievito. Un prodotto che è profondamente e intimamente legato alla città di Napoli e che ne rispecchia i cambiamenti e le evoluzioni.”

LAURA CAICO

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