Dopo Ferrara, pioggia di querele a tutela del Coisp


“L’avevamo annunciato e non erano solo parole, non intendiamo soprassedere sui biechi tentativi di zittirci e di lucrare sulla nostra pelle e a danno della nostra correttezza ed onorabilità attuati per i più disparati motivi da tutti quelli che ci hanno attaccato e diffamato senza la minima esitazione. L’incredibile mistificazione di tutto quanto avvenuto a Ferrara il 27 marzo scorso, è stato un terreno fertile per chiunque abbia ritenuto di ritagliarsi il suo titolino sui media sfruttando l’onda emotiva sapientemente alimentata da una vergognosa campagna d’odio attuata contro di noi e contro le Forze dell’Ordine, ma oggi per ciascuno di quegli interventi a sproposito, noi chiediamo conto e ragione e, come è giusto che sia, lo facciamo davanti all’autorità giudiziaria”.

Con queste parole Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, fa riferimento alla lunga serie di querele sporte a nome del Sindacato Indipendente per le diffamazioni e le pesanti aggressioni subite a seguito di una delle iniziative indette a Ferrara, lo scorso 27 marzo, in occasione della giornata dedicata al Congresso Regionale dell’Emilia Romagna. Il sit-in in questione, tenutosi in piazza Savonarola ed oramai divenuto più che famoso, è stato diretto a lamentare la mancata applicazione dello svuota-carceri ai poliziotti condannati per omicidio colposo e mandati in carcere per scontare una pena residua di sei mesi, ma già nell’immediatezza dei fatti, i media hanno tramutato l’iniziativa in una presunta aggressione e mancanza di rispetto alla famiglia del giovane Federico Aldrovandi, deceduto a seguito di un controllo di Polizia, ed in particolare alla madre del ragazzo, Patrizia Moretti.

E’ stato falsamente detto che l’ufficio della signora affaccia su piazza Savonarola, e molte altre bugie in base alle quali, e sfruttando le quali in tanti, più o meno in mala fede, hanno attaccato il Coisp scaricando sui suoi componenti giudizi, offese e commenti, per lo più a sfondo politico, completamente infondati e diffamatori. Il Coisp, come ampiamente annunciato fin da subito, non è rimasto con le mani in mano e, dopo aver ristabilito la verità nelle sedi istituzionali – ma già il Questore di Ferrara, all’indomani del sit-in aveva chiarito in conferenza stampa che erano state dette una montagna di falsità -, ha presentato una dopo l’altra numerose querele. Checchino Antonini, giornalista del quotidiano on line Globalist syndication, e Stefano Albano, segretario PD dell’Aquila, sono solo i primi della lunga lista di persone denunciate, che adesso motiveranno davanti ai giudici il perché del veleno sparso copiosamente e pubblicamente su persone che hanno solo svolto legittimamente, correttamente e rispettosamente il proprio ruolo di Rappresentanti di una categoria di Servitori dello Stato “puntualmente macellati – ribadisce Maccari – come perfetti capri espiatori cui far scontare il malcontento, la rabbia, l’odio, il risentimento e il desiderio di vendetta di tutti”.

Coisp

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