Un laboratorio sperimentale per ragazzi tra i 5 e i 10 anni per permettere loro di riconoscere, accettare e vivere le emozioni (paura del buio, rabbia, tristezza) al fine di renderli più forti, resilienti e consapevoli del valore dell’altro. È quello condotto dallo psicologo e psicoterapeuta napoletano Giuseppe Errico, autore di numerosi progetti per l’infanzia e testi per educatori, e rivolto ai bambini di Quarto e Pozzuoli. Il laboratorio, della durata di due anni, curato dall’associazione di promozione sociale Agenzia Arcipelago (ente capofila di una rete operativa di partenariato composta da Comune di Quarto, università Federico II-Dipartimento di Scienze mediche traslazionali, istituto comprensivo 3A°- Gadda, direzione didattica statale 2°-circolo di Quarto, Aps Spazio Smile, associazione Dimensione civica, istituto di psicologia e ricerche socio sanitarie, associazione culturale Visionair, associazione culturale Museo Minimo, cooperativa sociale Vento del Sud, Biennale delle arti e delle scienze del Mediterraneo, associazione scuola elementare del teatro), rientra nelle iniziative del progetto “Ali per il futuro contro la povertà educativa” legato ai fondi del Pnrr).
Gli incontri nelle singole classi delle scuole mirano a promuovere l’alfabetizzazione emotiva, per permettere a bambini e ragazzi di comprendere le proprie emozioni (anche quelle che creano ansia, preoccupazione, panico). Ogni partecipante potrà immedesimarsi negli altri, sviluppare empatia. Il lavoro laboratoriale, con attività ad hoc (esercitazioni di scrittura, discussioni in gruppo, analisi dei casi) può aiutare i piccoli ad esplorare ed analizzare ciò che sentono, a guardarlo e affrontarlo se necessario, ma non reprimerlo, per costruire una “comunità del benessere”. La scuola diviene dunque “spazio di salute”, per un’educazione affettiva e sentimentale e per la consapevolezza del sé.
“In questo nostro percorso socioeducativo – afferma Giuseppe Errico – il ruolo del territorio come comunità educante, della scuola e della famiglia risultano fondamentali per l’educazione alle emozioni dei bambini a rischio, al fine di creare consapevolezza del sé e degli altri. Sempre più viene evidenziata, in campo psicologico e sociale, una stretta correlazione fra comportamenti assertivi dello studente e rendimento scolastico: un alunno in grado di esprimere e vigilare sulla sua emotività, che comunica e si relaziona positivamente con gli altri, è mosso da maggiore curiosità, ha voglia di apprendere e sceglie di prendersi cura della propria persona”.
Comunicato stampa
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