Il turismo medico è in grande ascesa. Questo fenomeno ogni anno movimenta lo spostamento di milioni di “utenti del benessere”, non solo malati in cerca di cure specialistiche per curare gravi patologie (o problemi respiratori con cambi di ambiente come avveniva una volta), ma persone sane che desiderano migliorare il proprio aspetto con interventi di chirurgia plastica a buon mercato.
In cima alle location che offrono trattamenti chirurgici mirati, abbordabili da tutte le tasche, c’è la Turchia, seguita da Marocco, Croazia, Tunisia, Polonia, Thailandia: il giro d’affari è vertiginoso e sempre più persone contemplano l’idea di farsi operare all’estero. Chiediamo chiarimenti al Prof. Alfredo Borriello Specialista in Chirurgia Plastica ricostruttiva ed estetica e chirurgia secondaria, Direttore UOSD Chirurgia Senologica dell’Ospedale del Mare.
Dott. Borriello, quali sono i motivi di questa “fuga” dalle sale operatorie nostrane?
“Possiamo distinguere due ordini di motivazioni, diverse fra loro che, tuttavia, confluiscono in una “bolla” che condiziona le scelte individuali relative più alla bellezza che alla salute: il primo fattore che invoglia a questi viaggi medici è il costo irrisorio degli interventi, soprattutto se paragonato ai prezzi praticati in Italia in ambulatori e cliniche private. Il secondo motivo va individuato nel fatto che certi paesi si sono altamente specializzati in alcuni settori estetici, molto richiesti, tra cui il trapianto di capelli in Turchia, gli impianti dentali in Slovenia, la chirurgia senologica in Tunisia. Addirittura il costo dell’intervento, sommato al prezzo di viaggi e pernottamenti, rimane sensibilmente al di sotto delle cifre che si spenderebbero in Italia solo per entrare in sala operatoria: va precisato poi che a Istanbul i prezzi degli interventi comprendono il pernottamento in ospedale per 1 o 2 notti (a seconda dell’intervento), farmaci e kit post-operatori”.
Che rischi si corrono?
“Da tempo arrivano al nostro pronto soccorso dell’Ospedale del Mare persone con ferite che si aprono e si infettano, addirittura necrosi cutanee per liposuzioni troppo spinte: il disturbo più frequente – riscontrato in questi pazienti operati all’estero – è l’infezione delle protesi, per cui spesso siamo costretti a eliminarle rendendo nullo l’intervento “così conveniente”. Altre volte nel nostro reparto di Chirurgia Plastica operiamo sezioni corporee danneggiate da interventi combinati a cui i ricoverati si sono sottoposti in Turchia: spesso, infatti – nell’erronea convinzione di risparmiare tempo e denaro e ottimizzare al massimo il viaggio estetico – si abbinano interventi abbastanza invasivi come la mastoplastica associata a una liposuzione. Questo tipo di operazioni – che vengono effettuate con superficialità anche in pazienti che non hanno le condizioni cliniche per sottoporsi a interventi così lunghi – necessita di un postoperatorio attento che non si può avere all’estero se è previsto un day hospital, si deve liberare l’ospedale e rientrare in patria in tempi brevissimi: bisogna pensare che ogni intervento – per quanto semplice e ormai di routine – sottopone l’organismo a uno stress e la reazione non è uguale per tutti”.
Cosa si deve tener presente prima di sottoporsi a questi interventi?
“Va valutato che possono insorgere complicazioni, anomalie, infezioni e occorre poter disporre di una struttura attrezzata, di tempo e di riposo: il corpo ha dei tempi di ripresa che variano da persona a persona ma ciò non viene tenuto nella giusta considerazione da chi vive di corsa e vuole ottenere tutto e subito, incorrendo poi in possibili disastri. Se sull’altro piatto della bilancia c’è la nostra salute bisogna soppesare attentamente i pro e i contro di simili risparmi: interventi spesso invasivi possono esporre a complicazioni (sempre possibili in chirurgia) come la necessità di avere in seguito trasfusioni di sangue – e questo è capitato frequentemente nel nostro Pronto soccorso – perché i pazienti ne hanno perso molto nel corso delle operazioni all’estero.”
Ma si possono ottenere risarcimenti per interventi esteri non riusciti?
“E’ il caso di interrogarsi – prima di imbarcarsi in simili spedizioni – se esistano assicurazioni che coprano almeno parzialmente il danno, giacchè non è semplice confrontarsi con burocrazie e legislazioni straniere per ottenere ristori e rimborsi.”
Quali sono gli interventi più praticati in Turchia e come mai questo Paese è diventato leader del turismo estetico?
“Oltre al trapianto dei capelli, sono molto gettonati Rinoplastica, Mastoplastica additiva e riduttiva, Liposuzione, addominoplastica Blefaroplastica, Chirurgia bariatrica, Cure dentali: in Turchia, ed in particolare Istanbul – meta preferita dal turismo medico europeo – dispongono di strumentazioni all’avanguardia in linea con gli standard europei in materia sanitaria e di tecnologie innovative, hanno prezzi concorrenziali perché la loro moneta è debole (il risparmio sarà tra il 40% e il 50%, comprensivo delle spese di viaggio e soggiorno) e hanno risorse e bellezze naturali che configurano un viaggio estetico come una vacanza, più degli altri Paesi sopra citati che non sono così avanzati o non solo a due ore di volo dall’Italia.”
LAURA CAICO
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